Sull’episodio degli azoviti liberati
Stalin rifiutò di salvare suo figlio, prigioniero in un campo di concentramento tedesco. Putin, viceversa, dà l’impressione di uno che farebbe carte false pur di poter scendere a compromessi con chi (sono sempre i soliti noti) vuole distruggere la Russia per la terza volta in un secolo. Una differenza non da poco. Una differenza che, alla lunga, potrebbe risultare determinante. Giocare pulito con chi gioca sporchissimo non paga. Fossi nel capo del Cremlino, rilascerei le seguenti disposizioni: Ai soldati comuni che si arrendono continuare a distribuire pasti caldi, garantire cure mediche e visite parenti (Migliaia di soldati dell’ARMIR, non meno ignari e inermi dei loro omologhi ucraini, non ricevettero nemmeno la metà della metà della metà di queste attenzioni); agli altri – mercenari stranieri e miliziani dei gruppi Kraken, Azov ecc. – una pallottola nel cranio e la prospettiva di finire mangiucchiati dai corvi.
Stalin rifiutò di salvare suo figlio, prigioniero in un campo di concentramento tedesco. Putin, viceversa, dà l’impressione di uno che farebbe carte false pur di poter scendere a compromessi con chi (sono sempre i soliti noti) vuole distruggere la Russia per la terza volta in un secolo. Una differenza non da poco. Una differenza che, alla lunga, potrebbe risultare determinante. Giocare pulito con chi gioca sporchissimo non paga. Fossi nel capo del Cremlino, rilascerei le seguenti disposizioni: Ai soldati comuni che si arrendono continuare a distribuire pasti caldi, garantire cure mediche e visite parenti (Migliaia di soldati dell’ARMIR, non meno ignari e inermi dei loro omologhi ucraini, non ricevettero nemmeno la metà della metà della metà di queste attenzioni); agli altri – mercenari stranieri e miliziani dei gruppi Kraken, Azov ecc. – una pallottola nel cranio e la prospettiva di finire mangiucchiati dai corvi.