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Il forum dei patrioti italiani

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Accadeva trecentosessantanove anni fa.
23 novembre 1654. Nella fatidica “notte di fuoco”, il matematico e filosofo francese Blaise Pascal è colpito da una profonda e folgorante illuminazione religiosa. Il terremoto esistenziale, seconda (dopo quella del 1646) e definitiva conversione al cristianesimo, venne registrato nel Memoriale che porterà cucito nella casacca e da dove un suo domestico lo trasse fuori alcuni giorni dopo la sua morte, avvenuta nel 1662, ad appena trentanove anni. La “chiamata” era stata preceduta dal cosiddetto “periodo mondano”, al quale risalirebbe il Discorso sulle passioni d’amore, scoperto nel 1843 da Victor Cousin. In quella notte di novembre il Dio veterotestamentario irruppe nella sua quiete precaria di uomo di scienza. La seconda conversione religiosa diede la precedenza agli interessi di natura morale e filosofico-religiosa, con la pubblicazione degli Scritti sulla grazia (1655-56) e delle diciotto Lettere provinciali (1656-1657) che gli procureranno fama in tutta Europa. Tuttavia riesce difficile accettare la tesi, avvalorata dal racconto dei parenti, di un Pascal dimidiatus, combattuto tra scienza e religione. Pascal non ha mai interrotto i suoi studi scientifici né nel 1646, né nel 1654. Anzi, quest'ultimo fu un annus mirabilis per la produzione scientifica di questo genio tormentato, come il periodo che va dal 1651 al 1659, in cui vengono alla luce opere come il Trattato sull’equilibrio dei liquidi, quello sul peso della massa dell’aria, il Trattato del triangolo aritmetico. Nelle settimane che vanno dal 7 al 28 gennaio 1655, Pascal decise di ritirarsi a Port-Royal des Champs: ad appena trent’anni lasciò il mondo. A Port-Royal conobbe de Saci (Nicolas Fontaine, segretario di Saci, riportò il loro Colloquio su Epitteto e Montaigne) e incontrò Antoine Arnauld, Martin de Barcos e Pierre Nicole, che diffuse le Lettere provinciali in tutta Europa. Sotto la spinta di Arnauld, Pascal redigerà L’intelligenza geometrica, destinata agli allievi delle Petites écoles de Port-Royal e considerata da molti il manifesto delle opere scientifiche pascaliane. In quest’opuscolo, che può altresì essere considerato come un’introduzione ai Pensieri, è possibile rintracciare l'intento di svelare l’uomo all’uomo, a partire proprio dalla riflessione scientifica. Tale opera funge, per certi aspetti, da cerniera tra le ricerche scientifiche e le riflessioni di carattere etico-religioso, poiché in essa si possono individuare alcune nozioni, come quelle di double infinité, di juste milieu, di limite, grazie alle quali l’uomo impara ad ammirare la grandezza e la potenza della natura, a conoscere se stesso e a stimarsi nel giusto valore.

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