Ciò che offrono i media è un lugubre, folle, incessante balletto di cadaveri. Dalla mattina alla sera si parla solo di Morte e di morti: malori improvvisi, mogli soppresse, fidanzate accoltellate, genitori avvelenati, giovanotti stroncati da sinistri stradali, padri tolti di mezzo da incidenti sul lavoro. Morti per un pubblico di morti viventi. La morte come narcotico da propinare a una società di necrofili persi. Negli ultimi tre anni non c'è stato alcun Grande Risveglio, solo un unico Grande Sonno: il sonno eterno. Chi aveva capito ha capito, gli altri non capiranno mai: inutile lavare la testa all'asino. La mitica società civile dell'Occidente democratico è stata incapace di creare un movimento di vera opposizione e si è rivelata una massa di individui dall'età media elevata, suggestionabili perché perlopiù impoveriti e impauriti, culturalmente degradati. Inutile fare appelli al popolo: il popolo è, come diceva Sordi, “na monnezza”. Il popolo è autolesionista, è pronto a sopportare ogni rinuncia per il bene dei propri aguzzini, è disposto ad accettare qualsiasi rincaro e scippo organizzato. Non resta che sperare (fino a quando?) nella politica internazionale, in un conflitto vero che scuota le fondamenta marce della prigione in cui siamo rinchiusi. Nel frattempo, la danza macabra prosegue.
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Ciò che offrono i media è un lugubre, folle, incessante balletto di cadaveri. Dalla mattina alla sera si parla solo di Morte e di morti: malori improvvisi, mogli soppresse, fidanzate accoltellate, genitori avvelenati, giovanotti stroncati da sinistri stradali, padri tolti di mezzo da incidenti sul lavoro. Morti per un pubblico di morti viventi. La morte come narcotico da propinare a una società di necrofili persi. Negli ultimi tre anni non c'è stato alcun Grande Risveglio, solo un unico Grande Sonno: il sonno eterno. Chi aveva capito ha capito, gli altri non capiranno mai: inutile lavare la testa all'asino. La mitica società civile dell'Occidente democratico è stata incapace di creare un movimento di vera opposizione e si è rivelata una massa di individui dall'età media elevata, suggestionabili perché perlopiù impoveriti e impauriti, culturalmente degradati. Inutile fare appelli al popolo: il popolo è, come diceva Sordi, “na monnezza”. Il popolo è autolesionista, è pronto a sopportare ogni rinuncia per il bene dei propri aguzzini, è disposto ad accettare qualsiasi rincaro e scippo organizzato. Non resta che sperare (fino a quando?) nella politica internazionale, in un conflitto vero che scuota le fondamenta marce della prigione in cui siamo rinchiusi. Nel frattempo, la danza macabra prosegue.
