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La costruzione storica (o meglio della storia) è già di suo affare politico. Affermare questo o quel passato, non è irrilevante per il presente e per le valutazioni che se ne fanno.
Negli ultimi anni (con l'aumento del PIL e della spesa), la Repubblica Popolare Cinese sta investendo molto (più o meno formalmente) sul ribaltamento della "tradizionale" linea del tempo occidentale.
Ad esempio: l'idea che tutti noi si provenga dall'Africa, inizia pian pian ad essere messa in discussione (almeno nella sua seconda ondata), a favore di un'evoluzione policentrica dei moderni Sapiens Sapiens. Non passa anno, che a Pechino non presentino nuovi ritrovamenti archeoantropologici incompatibili o difficili da interpretare con lo schema odierno.
Di recente, la Cina ha anche strappato il primato delle ceramiche più antiche del mondo al Giappone Jomon (altro piccolo mistero).
Qualche giorno fa, leggevo di un docente universitario locale che porta una pietra con delle incisioni a riprova della prima scrittura cinese, migliaia di anni prima dei Sumeri. Il dibattito è chiaramente aperto e ovviamente il nuovo fiume di denaro e scavi non potrà che portare altro materiale, che spostare ancora più indietro le lancette del tempo di molte "rivoluzioni" (e dovremmo chiederci cosa emergerà in Africa quando faremo altrettanto o quando volgeremo la nostra attenzione sotto costa, in quelle che un tempo erano terre emerse).
Il concetto di fondo esposto dagli accademici cinesi è che non si vede motivo per cui le innovazioni sarebbero dovute andare da Occidente verso Oriente e non il contrario (anzi demografia e complessità produttiva talvolta testimoniano il contrario).
La stessa storia di Homo Floresiensis rimette in discussione alcuni paradigmi evolutivi: un Erectus con nanismo insulare? (Non pare), un qualche erede di una austrolopitecina non nota? Una più antica emigrazione dall'Africa? E dove sono tutti i passaggi di mezzo?
Chiaramente, la teoria della Mezzaluna Fertile sposa la moderna visione della storia occidentale: uscita dall'Africa, stanziamento mediorientale dell'Homo, clima mite con piante e animali da addomesticare, ecc. La stessa Europa non sarebbe stata raggiunta che a più ondate e molte tardive da queste innovazioni.
Anche i già citati Jomon smentiscono l'approccio classico: producevano ceramiche nel 15.000/10.000 avanti Cristo in assenza di agricoltura, case (prima ritrovamenti presso caverne), ma quasi sicuramente indicando stanzialitá (i giapponesi Jomon potrebbero essere stati il primo popolo sedentario della storia). Tutto questo sovverte la nostra idea classica di stanzialitá -> agricoltura -> classi sociali; piuttosto pare che l'arcipelago fosse così mite e ricco di risorse (caccia, pesca e funghi) da permettere una vita serena e sedentaria, con alcune comodità, senza un grande Leviatano alle spalle.
Con l'arricchirsi dei contributi si confonde sempre più il quadro e sempre più diventa difficile capire dove inizi la storia e dove la prospettiva ideologica.
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