Le indagini sul passato preistorico (termine molto vago e che onestamente non amo) retrodatano comportamenti complessi a periodi sempre più vecchi.
Di recente, si è ormai formulata l'ipotesi che Homo Naledi seppellisse i propri morti in delle caverne (o almeno questo è il comportamento notato nel contesto sudafricano).
La cosa di suo ha un duplice impatto:
1- Spostare di circa 100.000 anni indietro questo comportamento complesso (che cosa implicava? Religione? Credenza nell'anima? Nell'oltretomba?)
2- Un nostro parente con un cervello un terzo del nostro seppelliva defunti.
Sapevamo già che non sono le dimensioni del cervello (quello Neanderthal è più grande di quello Sapiens Sapiens) a fare la differenza, ma l'architettura neurale e la vascolarizzazione del cervello, tuttavia non credo ne avessimo preso veramente atto.
Il cervello Naledi è molto più piccolo del nostro e non ci aspetteremmo dei comportamenti complessi o auto-riflessivi da qualcuno che a malapena concepiremmo come umano (con una camminata bipede, ma ciondolante).
Nelle caverne di Rising Star, in Sud Africa, per giunta non di facile accesso, è stato rinvenuto una sorta di cimitero per Naledi. I paleontropologi hanno dovuto scartare prima delle ipotesi:
1- La possibilità che a portarli fossero stati dei predatori, ma non c'erano segni di morsi (al contrario, la presenza di segni di insetti necrofagi fa supporre che i corpi fossero stati portati ancora con la carne).
2- La possibilità che altre specie umane (Sapiens nello specifico) avessero gestito il cimitero, ma non ne sono state trovate tracce e non se ne capirebbe il senso.
Gli studi hanno identificato pitture rupestri e il possibile uso di fuochi da parte di Naledi presso Rising Star: comportamenti presumibilmente legati al contesto funerario e quindi simbolici. Siamo davanti a una specie con caratteristiche arcaiche, ma comportamenti complessi. Sappiamo poco di come vivevano, di come era organizzato il gruppo (società?), ma a questo punto possiamo supporre avessero una organizzazione complessa, con rituali e processi culturali.
I principali rivali della tesi sostengono che le ossa potrebbero essere state portate lì dall'acqua (ma rimane il dubbio sul punto di partenza delle stesse che al pari avrebbe potuto essere un sito funerario); altri ancora sostengono che fuochi e incisioni potrebbero essere stati successivamente eseguiti da dei Sapiens (che condivisero la regione con i Naledi per decine di migliaia di anni).
Insomma, la teoria è suggestiva, ma va ancora confermata, se si dovesse arrivare a questo esito saremmo davanti ad implicazioni enormi per la storia dell'evoluzione umana fin dall'epoche piu arcaiche.
Di recente, si è ormai formulata l'ipotesi che Homo Naledi seppellisse i propri morti in delle caverne (o almeno questo è il comportamento notato nel contesto sudafricano).
La cosa di suo ha un duplice impatto:
1- Spostare di circa 100.000 anni indietro questo comportamento complesso (che cosa implicava? Religione? Credenza nell'anima? Nell'oltretomba?)
2- Un nostro parente con un cervello un terzo del nostro seppelliva defunti.
Sapevamo già che non sono le dimensioni del cervello (quello Neanderthal è più grande di quello Sapiens Sapiens) a fare la differenza, ma l'architettura neurale e la vascolarizzazione del cervello, tuttavia non credo ne avessimo preso veramente atto.
Il cervello Naledi è molto più piccolo del nostro e non ci aspetteremmo dei comportamenti complessi o auto-riflessivi da qualcuno che a malapena concepiremmo come umano (con una camminata bipede, ma ciondolante).
Nelle caverne di Rising Star, in Sud Africa, per giunta non di facile accesso, è stato rinvenuto una sorta di cimitero per Naledi. I paleontropologi hanno dovuto scartare prima delle ipotesi:
1- La possibilità che a portarli fossero stati dei predatori, ma non c'erano segni di morsi (al contrario, la presenza di segni di insetti necrofagi fa supporre che i corpi fossero stati portati ancora con la carne).
2- La possibilità che altre specie umane (Sapiens nello specifico) avessero gestito il cimitero, ma non ne sono state trovate tracce e non se ne capirebbe il senso.
Gli studi hanno identificato pitture rupestri e il possibile uso di fuochi da parte di Naledi presso Rising Star: comportamenti presumibilmente legati al contesto funerario e quindi simbolici. Siamo davanti a una specie con caratteristiche arcaiche, ma comportamenti complessi. Sappiamo poco di come vivevano, di come era organizzato il gruppo (società?), ma a questo punto possiamo supporre avessero una organizzazione complessa, con rituali e processi culturali.
I principali rivali della tesi sostengono che le ossa potrebbero essere state portate lì dall'acqua (ma rimane il dubbio sul punto di partenza delle stesse che al pari avrebbe potuto essere un sito funerario); altri ancora sostengono che fuochi e incisioni potrebbero essere stati successivamente eseguiti da dei Sapiens (che condivisero la regione con i Naledi per decine di migliaia di anni).
Insomma, la teoria è suggestiva, ma va ancora confermata, se si dovesse arrivare a questo esito saremmo davanti ad implicazioni enormi per la storia dell'evoluzione umana fin dall'epoche piu arcaiche.
