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Tra le cose che ci interessano particolarmente in questi tempi confusi è il concetto di identità individuale e collettiva.
Cosa è un'identità?
Una continua trattativa interna al singolo o al gruppo per stabilire dei punti in comune. L'identità non è un qualcosa di fisso o univoco, ma è un aspetto mobile.
Ad esempio, quando i cittadini italici smisero di sentirsi romani dopo la caduta dell'Impero? Per decenni, forse secoli, continuarono a sentirsi come romani e a distinguersi in questo dai Goti o dai Longobardi. I gruppi germanici più piccoli probabilmente furono assorbiti nel substrato romano-italico in pochi decenni (Eruli e Sciri per intenderci).
Col tempo, romani diventarono i sudditi di Bisanzio, mentre i sudditi dei ducati longobardi tesero sempre più a identificarsi come longobardi o come cittadini del proprio ducato, della propria città. Si affermava un principio medievale, quello dell'appartenenza al comune, i cui frutti sarebbero stati raccolti tempo dopo dalle città del centro-nord Italia.
I romani d'Oriente, pur parlando greco, continuarono a sentirsi come romani a tutti gli effetti fino alla loro caduta e forse anche dopo. I francesi svilupparono la loro identità nella guerra dei 100 anni, combattendo con gli inglesi e mentre i vari regnanti si opponevano agli inglesi, ai borgognoni, alla nobiltà feudale, al clero e ai templari. Nasceva un qualcosa di nuovo, lo stato-nazione con un esercito non di professione, ma di popolo. Si difendeva la patria, non lo stipendio.
Il popolo diventava parte della nazione che non era più solo il possesso del principe o del re, ma era un bene collettivo.
L'identità francese andò rafforzandosi lungo mille anni di storia, partendo dai Franchi e pian piano risalendo la storia.
Croce attribuì alla mancata unificazione longobarda il ritardo italiano nella nascita dello Stato moderno. Le invasioni germaniche come momento di cesura tra gli imperi multietnici del mondo antico e gli stati moderni.
Gli stessi cittadini romani videro lentamente estendere la propria composizione: prima i soli romani, poi i latini, poi gli italici, poi lentamente a vari popoli, infine a tutto l'Impero con l'editto di Caracalla. Un cristiano del Nord Africa come Agostino poteva riconoscersi come romano e così coinvolto nel destino di Roma da pensare che il crollo di Roma fosse la fine del mondo.
I greci avevano un'identità cittadina, il sentimento di grecità era più che altro formato da comuni valori linguistici (nelle differenze dialettali), letterari e forse culinari. In Mesopotamia, i Sumeri avevano una situazione simile esisteva il macro-gruppo distinto ad esempio dai Babilonesi, Assiri o Ittiti; ma avevano anche un'identità cittadina.
I persiani introdussero un impero multi-etnico, i cittadini non era sudditi (questo è un pregiudizio moderno), ma erano membri attivi e come tali destinati ad avere privilegi, ad essere tutelati. Stessa cosa accadde in Cina, in India, in Egitto, persino in Messico e in Perù.
Come nasceva un'identità?
I primi agricoltori europei avevano un'identitá collettiva? Forse si, arrivarono e rimpiazzarono completamente i cacciatori-raccoglitori. Questi a loro volta avevano un'identità di gruppo macro o solo "tribale"?
Tante domande, solo tante domande.
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