Silvio Berlusconi avrà tanti difetti, ma non quello di appartenere alla categoria dei pezzenti che si lasciano comprare per un piatto di lenticchie, un tiro di coca e una sveltina con la showgirl del momento. La parabola da pezzentello tracciata da Luigi Di Maio è ancora lì, fresca fresca, sul piano cartesiano delle indelebili vergogne politiche italiane. Purtroppo per noi, Giorgia Meloni rientra di diritto nella seconda categoria e, vedrete, userà la politica come una vetrina scintillante o un trampolino di lancio verso il dorato mondo delle consulenze remunerate a peso d’oro. Come Draghi, entrerà nella limousine scavalcando il cadavere dell’Italia. Una Maia Sandu con la cadenza romanesca, avida di gloria effimera, eterodiretta da qualche puparo di ascendenza ashkenazita. Conosco e comprendo le eventuali obiezioni: siamo una colonia a stelle e strisce; non è facile opporsi allo zio Sam; mancano i margini di manovra; facile parlare seduti in poltrona. Le obiezioni mi trovano pienamente d’accordo, eppure un minimo di coraggio in più non guasterebbe. C’è bisogno di un forte segnale di discontinuità. In questo momento un solco divide la classe politica dal paese reale; un solco che si allarga di minuto in minuto, lentamente. La situazione è drammatica e temo che per i bizantinismi d’antan manchino il tempo e la pazienza. E non venitemi a parlare di strategggia con tre G. La scorsa legislatura, i capiscioni leghisti Bibì e Bibò, i no €uro Borghi e Bagnai, giustificavano i mille intrallazzi e rassicuravano la base elettorale in fermento ripetendo la parolina magica “strategia”. Sappiamo tutti come è andata a finire.

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Ormai da tempo ho abbandonato la politica di questo paese e non solo. Condivido l'analisi sulla Meloni e credo che chiunque possa mai oggi assurgere al potere politico possa mai essere diverso. Destra, centro, sinistra non esistono più. La cultura politica è morta dai tempi di Bettino, e da allora ha iniziato a morire anche questo paese. Coerenza, coraggio, etica, parole morte anche esse. Triste, ma è così, rassegnati ormai ad essere colonia altrui.
 
Non esiste il politico perfetto perché non sarebbe un politico ma avrebbe fatto un altro mestiere. Chi pensa che l'Italia sia in una situazione peggiore di altri stati é il solito esterofilo. Noi abbiamo alcuni problemi che altri non hanno : una costituzione farraginosa fatta apposta per far in modo che nessuno governi a lungo in modo che l'economia governi noi, una repubblica ancora giovane di 76 anni, una divisione fascisti/comunisti non ancora superata che abbassa lo scontro politico a livello di tifo calcistico, fomentato da una sinistra ormai decotta che porta ad odiare, insultare chi non ci piace e mette in luce la maleducazione e volgarità tipicamente italica. Leggo rimpianti per Craxi che, giustamente ha fatto scelte coraggiose ma ha rapinato imprenditori facendo vivere il PSI sulle tangenti. Leggo rimpianti per etica e moralità politica che non sono mai esistite. Ho 74 anni ho visto 67 governi. La dfferenza???? La tecnologia con internet blog, social ha fatto cadere dal letto gli italiani che per anni sono stati addormentati quando le BR imperversavano, i sindacati distruggevano le aziende, gli imprenditori ammanicati: Agnelli, De Benedetti ecc intascavano miliardi di lire e sottopagavano gli operai, quando svalutavano la lira ogni 6 mesi, quando l'evasione fiscale raggiungeva il 60%.
 

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