Uno dei motivi per cui ho deciso di mettere la prima pietra di questo progetto è, come ho già scritto altre volte, individuare il filo comune che sta dietro a tutte le più invasive narrazioni propinate e proporre un tessuto culturale e politico multi-tematico. Questo mi fa provare una profonda frustrazione nel vedere, sui mezzi di comunicazione, il manifestarsi di quell'idiotismo specialistico, per dirla con Lukacs, che porta molti che si sono lodevolmente schierati contro il green pass e le imposizioni vaccinali, ad adagiarsi supini alle balle russofobe, o magari viceversa, molti filorussi essere scatenati sostenitori di green pass e vaccini. E' la stessa frustrazione che avverto oggi che Trump dovrebbe essere arrestato mentre vedo gente, che pure ha sostenuto Trump - e non cinque anni fa ma pochi giorni fa - che pure ha riconosciuto che gli Stati Uniti stanno interferendo con le politiche di Israele, tuttavia esultare alla notizia dell'ingresso della Finlandia nella NATO.
Ora, uno sulla vicenda ucraina può pensarla come vuole. Ma come si fa a non vedere una regia dietro tutto quello che sta avvenendo e l'arresto di Trump? Davvero qualcuno vuol dare a bere che il problema sia che il vecchio Donald ha pagato qualche mignotta o emesso qualche fattura falsa? Ma dico, qualcuno pensa veramente che qui abbiamo tutti la sveglia al collo? Oggi verrà arrestato il capo dell'opposizione, in un paese che si è sempre venduto come democratico, e si tratta di un evento gravissimo, di fronte al quale chiunque abbia genuinamente combattuto lo strapotere del contropotere giudiziario non può rimanere indifferente. Indipendentemente dal fatto che poi Trump davvero andrà in galera - a proposito, le foto che vedono lui in manette sono meme, fotomontaggi - il semplice fatto che se ne parli è gravissimo.
Perché il problema - questo nessuno vuol capirlo - non è tanto Trump, quanto il messaggio che i pretoriani americani vogliono dare a chiunque si sia reso conto che sono loro il problema, che è molto chiaro: comandiamo noi, e chi non è d'accordo, finisce in galera.
Credo di poter dire che oggi gli Stati Uniti si siano ufficialmente consacrati come nemici della democrazia. Che poi in Cina e in Russia le cose non siano migliori, questo non giustifica quanto sta avvenendo. Due torti non fanno una ragione.
Ora, uno sulla vicenda ucraina può pensarla come vuole. Ma come si fa a non vedere una regia dietro tutto quello che sta avvenendo e l'arresto di Trump? Davvero qualcuno vuol dare a bere che il problema sia che il vecchio Donald ha pagato qualche mignotta o emesso qualche fattura falsa? Ma dico, qualcuno pensa veramente che qui abbiamo tutti la sveglia al collo? Oggi verrà arrestato il capo dell'opposizione, in un paese che si è sempre venduto come democratico, e si tratta di un evento gravissimo, di fronte al quale chiunque abbia genuinamente combattuto lo strapotere del contropotere giudiziario non può rimanere indifferente. Indipendentemente dal fatto che poi Trump davvero andrà in galera - a proposito, le foto che vedono lui in manette sono meme, fotomontaggi - il semplice fatto che se ne parli è gravissimo.
Perché il problema - questo nessuno vuol capirlo - non è tanto Trump, quanto il messaggio che i pretoriani americani vogliono dare a chiunque si sia reso conto che sono loro il problema, che è molto chiaro: comandiamo noi, e chi non è d'accordo, finisce in galera.
Credo di poter dire che oggi gli Stati Uniti si siano ufficialmente consacrati come nemici della democrazia. Che poi in Cina e in Russia le cose non siano migliori, questo non giustifica quanto sta avvenendo. Due torti non fanno una ragione.
Non mi si venga a dire che gli americani non sono tutti uguali. Probabilmente è vero, ma è giunto il momento che l'America dissidente reagisca e faccia pulizia di questa cricca di criminali internazionali. Fino a quel momento, gli Stati Uniti sono un pericolo per l'umanità.