Il fenomeno Ferragni è figlio dell'ignoranza (di Franco Marino)

Da quando Chiara Ferragni è ascesa al proscenio delle prime pagine dei giornali si leggono moltissime analisi sul suo fenomeno mediatico, contrapponendo il modernismo spinto di chi ritiene quella degli influencer una realtà ineluttabile e il reazionarismo di chi pensa che si stava meglio quando...

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Da quando Chiara Ferragni è ascesa al proscenio delle prime pagine dei giornali si leggono moltissime analisi sul suo fenomeno mediatico, contrapponendo il modernismo spinto di chi ritiene quella degli influencer una realtà ineluttabile e il reazionarismo di chi pensa che si stava meglio quando si stava peggio e ci dovevamo sorbire le scemenze senza poter replicare. In realtà non vorrei parlare della Ferragni in sé, personaggio di cui non so niente - nulla di personale... View more
 
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Calimero

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Recentemente abbiamo dovuto cambiare macchina e a Natale anche il mio cellulare. Per la macchina, come fattore importantissimo per la valutazione, è stata determinante guardare se la macchina avesse la maniglia, lato passeggero, per potermi reggere nelle curve. Del motore si è occupato mio marito. Per il cellulare " quello che costa meno" basta che possa ricevere le foto dei miei nipoti. 😇😇😇😇. Gli influencer con me hanno poco successo.
 

Giuse S

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Quando in TV comparve "Carosello" (nel 1957) alle 20.50 si fermavano per 10 minuti tutti gli italiani che possedevano un televisore. In casa nostra comparvero prodotti con nomi nuovi "Tide" il detersivo con i regali, l'olio "Sasso" (la pancia non c'è più), persino il vecchio dentifricio fu sostituito da "Chlorodont" (con quella bocca può dire ciò che vuole) e la Virna Lisi divenne la prima influencer, più famosa in questo ruolo che in quello di attrice. La pubblicità entrò violentemente nelle scelte degli italiani che ne furono pesantemente "influenzati". Ora tra "social" "network" "web" (yeaaa anglicismi olé..a proposito..."anglicismi" che uso io o "anglismi" che usi tu?) la propaganda, come si chiamava all'inizio, dev'essere sempre più pervasiva. Il genio della Chiara l'ha capito subito. Tutto in piazza: casa, figli, marito, malattie, tette, ma...soprattutto critiche, critici, intellettuali spocchiosi. Tutto fa "audience". Aver avuto io i social.....miliardi facevo...miliardi...
 
L'approccio è molto condivisibile.
Sarà pure una influencer di "grido", ma una che ha necessità di promuovere e/o girare con un simile slogan:
"pensati libera" (😑)
per quanto mi riguarda, è già prigioniera... di tutto...
e si porta appresso pure tutti gli altri "prigionieri" !... 😉
 
C'è da dire anche che, sfoggiare un abito griffato, un'auto di grande marca, conferisce a molti uno status di privilegiato, genera l'invidia che compiace chi sfoggia determinati status symbol. Potersi permettere una Ferrari o una Lambo, per poi godersela, ha comunque un senso, trattandosi di prodotti di eccellenza tecnologica e di confort, si può disquisire sui costi.
Diverso quando si compra la bottiglietta da 8 euro, o i quaderni marchiati dalla biondina geniale. Lì bisogna essere proprio dei babbi di minchia: si compra per adorazione di un personaggio che riesce a monetizzare mettendo in piazza i cazzi propri e della propria famiglia, senza un perché, o forse si, perché ci sono milioni di cretini...
 
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